Come aprire un'azienda?

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di Graziano Pignatelli.

Come aprire un'azienda?

Aprire un'azienda, ovvero avviare una nuova attività commerciale, è un pensiero che molte persone fanno nel corso della propria vita, tuttavia poche di queste riescono a realizzare questo proposito e con successo.

Quali sono le ragioni che impediscono a chiunque di aprire un'azienda?

Queste attengono per lo più alla sfera personale del soggetto aspirante imprenditore (o eventualmente artigiano, lavoratore autonomo, professionista), tuttavia, altre sono da lui indipendenti e si riferiscono prevalentemente a questioni intrinseche al mercato, al settore di riferimento, alla piazza (luogo) di esercizio e al momento storico.

Prima ancora di analizzare le ragioni che rendono difficile l'apertura di un'azienda e cosa si debba fare per avviare la propria impresa commerciale, ritengo sia necessario fissare bene una nozione fondamentale.

Comunemente, quando una persona decide di mettersi in proprio usa l'espressione: "aprire un'azienda". Questa espressione non è propriamente corretta.

Infatti, con il termine azienda si identifica, a norma del codice civile all'art. 2555, "...il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa" (cit. brocardi.it).

Quindi, quando parliamo di azienda ci si sta riferendo non ad una determinata società o ditta che opera nel mercato, ma all'insieme dei beni strumentali che quella società o ditta utilizza per esercitare la propria attività d'impresa.

Nel caso di un albergo, quindi, l'azienda sarà costituita, ad esempio, dall'immobile in cui è esercitata l'attività ricettiva, dagli arredi, dai macchinari per le pulizie, la preparazione dei cibi, la gestione degli ordini e delle prenotazioni e da ogni altro bene strettamente necessario all'esercizio dell'impresa.

Quindi, quando si parla di mettersi in proprio, ovvero di divenire ad esempio imprenditore, si parla più correttamente di aprire un'attività imprenditoriale o meglio di avviare un'impresa.

Ma che cos'è l'impresa?

Il codice civile all'art. 2082 si limita a descrivere la figura dell'imprenditore :

"E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata, al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi" (cit. brocardi.it)

Quindi, l'impresa altro non è che l'attività propria dell'imprenditore.

Tornando alla domanda di apertura di questo articolo 

 "come aprire un'azienda?"

alla luce di quanto detto sin ora, considerato che è necessario utilizzare sin da subito un linguaggio corretto, proprio per evitare di cadere in confusione o in errore;

il linguaggio, infatti, e i concetti che ne discendono sono anch'essi molto importanti per la riuscita del progetto,

dovremo modificare la nostra domanda di apertura in:

"come avviare un'impresa?"

o meglio

"come diventare un imprenditore?"

Andiamo per gradi.

Innanzitutto, mi preme analizzare le più frequenti ragioni di mancata apertura di una nuova impresa.

Partendo dalla figura dell'aspirante imprenditore, è possibile affermare che le ragioni di mancato avviamento di un impresa sono in maggior parte relative alle seguenti posizioni negative:

  • la mia famiglia non crede nel mio progetto;
  • vorrei diventare un imprenditore, ma non so cosa fare;
  • ho paura di fallire;
  • non ho le risorse necessarie;
  • non sono in grado di gestire un'attività commerciale;
  • amici e parenti mi hanno detto che è molto difficile e molto rischioso;
  • il mercato ora è in crisi.

Queste sono le riflessioni che la maggior parte dei clienti ci confida, quando si rivolge a noi per valutare l'avviamento di una nuova impresa.

Da questi ragionamenti, appare subito evidente che il primo scoglio per un futuro imprenditore, sia quello di affrontare la componente psicologica legata ad un passo così importante.

Sir Winston Churchill, primo Ministro inglese che rifiutò di sottomettersi alla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, affermava che:

“L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo,

il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.”

Sulla base di tale affermazione possiamo quindi provare a superare tutte le posizioni negative sopra riportate, ad esempio:

  • la mia famiglia non crede nel mio progetto - da solo non subirò condizionamenti e sarò libero di fare la scelta più giusta per me;
  • vorrei diventare un imprenditore, ma non so cosa fare - il dubbio mi spinge verso la ricerca e lo studio, avrò così modo di scegliere meglio;
  • ho paura di fallire - la paura è quel sentimento che ci fa essere prudenti. Il nostro miglior alleato per evitare gli errori. Tuttavia gli errori e il fallimento fanno parte della vita, superarli ci rende più forti;
  • non ho le risorse necessarie - un buon progetto può trovare diverse tipologie di finanziamento. Persino Apple ha iniziato grazie ad un investitore esterno (leggere nostro articolo su fondi per l'impresa);
  • non sono in grado di gestire un'attività commerciale - nessuno nasce già formato. Se altre persone sono state in grado di gestire un'attività d'impresa, allora anche io posso gestirne una.
  • amici e parenti mi hanno detto che è molto difficile e molto rischioso - andare contro corrente consente di raggiungere posizioni ad altri sconosciute.
  • il mercato ora è in crisi - la crisi non è per tutti. Qualcuno s'impoverisce mentre altri si arricchiscono. E' nei periodi di crisi che è possibile fare la differenza, quando la concorrenza è minore e ci sono strade ancora poco battute o inesplorate.

Quindi, la prima operazione che un aspirante imprenditore deve necessariamente fare è vincere le proprie posizioni negative, controbilanciandole con le posizioni positive che sono naturalmente sempre presenti in ogni situazione.

Nulla è totalmente bianco o nero, esistono moltissimi colori e moltissime sfumature.

Per quanto riguarda, invece, le ragioni indipendenti dall'aspirante imprenditore, che non gli consentono di avviare una nuova impresa, queste solitamente attengono per lo più al luogo in cui egli si trova, al momento storico e alle condizioni socio economiche della comunità in cui egli vive e soprattutto all'assenza di una guida.

Il miglior modo per superare anche questi scogli, è partire dal requisito di base per poter avviare un'impresa, magari anche di successo:

amare la propria attività ed appassionarsi ad essa.

Cosa significa questo?

Significa che se si ama la propria attività, dedicarsi a questa non risulterà pesante o angosciante.

Non si farà fatica ad accettare il prezzo che ogni attività richiede in termini di tempo, tensioni, stress e rischi. Il semplice guadagno o la semplice idea di guadagno può infatti non essere abbastanza.

In passato, per fare impresa non era necessaria alcuna competenza. In Italia, nel periodo del boom economico dalla metà degli anni cinquanta fino alla fine degli anni novanta, bastava tirar su la saracinesca di un locale e pur lavorando male, senza passione, senza alcuna preparazione e con prodotti non sempre d'eccellenza, era comunque possibile garantirsi ricavi e guadagno. Clienti e denaro, infatti, si materializzavano nel locale e nella cassa. Come già analizzato in un precedente articolo "I fattori del fallimento degli esercizi commerciali, quali i più comuni e come evitarli?",

oggi, tutto ciò appare impossibile.

Pertanto, per avviare un'impresa la prima operazione da compiere è ricercare la propria passione, per trasformarla nella propria attività d'impresa.

La ragione di tale passione è dovuta prima di tutto alle dimensioni della competizione con cui oggi un operatore economico dovrà cimentarsi; alla specializzazione dei propri competitors e alle aspettative della clientela, la quale è sempre più informata ed esigente.

Pertanto, in un mercato globale che grazie ad internet ci consente di raggiungere potenziali clienti molto lontani da noi, ma che allo stesso tempo ci mette in concorrenza con imprese molto più grandi e competitive, è impensabile poter avviare un'impresa lanciandosi in un settore con approssimazione e impreparazione.

Una volta, quindi, individuata la propria "passione", sarà necessario studiare, analizzare il mercato e valutare la miglior strada da percorrere.

In alcuni casi sarà possibile rispondere a bisogni già presenti sul mercato. Prendiamo ad esempio l'attività di ristorazione. Il ristoratore non fa altro che rispondere ad un bisogno/esigenza di mangiare che persone (clienti) già hanno, ovvero bisogni già radicati nel mercato.

Tuttavia, non sono poche le imprese che hanno creato un business inventando bisogni prima inesistenti e talvolta del tutto inutili ad una stretta sopravvivenza dell'individuo.

Il miglior esempio in tal senso è costituito oggi da molteplici "social", che di fatto hanno inventato un nuovo modo di comunicare, prima realizzato in maniera diversa.

Oppure, nel settore dell'estetica, se pensiamo ai solarium (lampade abbronzanti), che furono formalmente inventate nel 1918 per curare il rachitismo infantile.

"Un medico tedesco, Kurt Huldschinsky, scoprì che esponendo i bambini affetti da rachitismo a delle lampade a raggi ultravioletti si ottenevano dei notevoli miglioramenti nelle condizioni dei pazienti. Successivamente, proseguendo le ricerche di Huldschinsky, venne scoperto che la Vitamina D è necessaria per lo sviluppo delle ossa e che il processo è stimolato dai raggi ultravioletti." (cit. il post.it)

Oggi le lampade uv sono invece utilizzate per ottenere e mantenere l'abbronzatura tipicamente estiva, che secondo i canoni del momento (bisogno prima non percepito), a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, costituisce elemento di distinzione e bellezza mediterranea.

A mio avviso un settore estremamente d'interesse è quello agricolo. Ne parlo in questo articolo Come aprire un'azienda agricola e perché?

Una volta scelto il settore di attività della propria futura impresa e acquisito determinate competenze attraverso studio, tirocinio e magari esperienza anche di lavoro dipendente, sarà necessario identificare immediatamente il consulente di fiducia.

Tutti, infatti, abbiamo bisogno di qualcuno. Anche quando si sente parlare di self made man (uomo che si è fatto da solo), analizzando la storia di importanti uomini di successo, emergerà che non esiste persona che non si sia realizzata anche grazie al sostegno di altri.

Per un aspirante imprenditore, la prima persona di riferimento sarà necessariamente il Professionista che lo assisterà nell'avviamento della sua futura impresa.

Questo profilo è di assoluta rilevanza, poiché sarà il più delle volte responsabile delle fondamenta dell'intera struttura, che se mal disposte, crolleranno al primo soffio di vento.

Nel contesto economico attuale, è impensabile che un singolo soggetto possa essere onnisciente, capace di svolgere la propria attività d'impresa e di avere al contempo competenze giuridiche, economiche e tecniche per avviare ed amministrare la propria impresa senza l'aiuto di nessuno ed esente da rischi

Questo approccio porta verso un probabile fallimento e all'esposizione verso numerosi rischi.

Oggi risulta già molto difficile per un singolo Professionista poter dare risposta a tutti i quesiti che sottendono all'avviamento di una nuova impresa, essendo richiesto spesso un lavoro congiunto con altri Professionisti, ognuno specializzato nel proprio ambito.

Figuriamoci quindi se una persona che normalmente non si occupa di questioni giuridico economiche, possa da solo interfacciarsi in maniera sicura nel mercato senza l'ausilio di un esperto.

Pertanto, prima ancora di andare a scegliere il futuro locale dove esercitare l'attività; prima ancora di parlare con soci, fornitori e affaristi, il secondo passo per un aspirante imprenditore è la scelta del proprio Professionista di fiducia.

Una volta deciso di divenire imprenditore, non sarà il semplice innamoramento verso un determinato locale a far mantenere viva questa decisione anche di fronte alle avversità che potranno presentarsi, bensì la ferma volontà di intraprendere una determinata missione.

Per trasporlo in termini sportivi e nautici, che ben si prestano al mercato e all'attività d'impresa, posto che avendo le possibilità Tizio abbia deciso di partecipare ad una determinata regata non amatoriale (immaginiamo una gara particolarmente competitiva, magari oceanica, al pari quindi di avviare un'attività d'impresa); sulla base delle caratteristiche ad essa correlate (tempo, luogo, durata, concorrenti), questi progetterà e realizzerà la barca su misura, le vele giuste e sceglierà l'equipaggio più indicato. Non il contrario.

Allo stesso modo, l'aspirante imprenditore una volta determinato il settore d'interesse, dovrà affidarsi al giusto Professionista per progettare e pianificare le future attività necessarie all'avviamento dell'impresa in totale sicurezza, affinché possa poi raggiungere l'auspicato successo.

Molti di voi ora si chiederanno:

"E se poi non dovessi più aprire la mia impresa?"

Il denaro investito per l'assistenza da parte di un Professionista nella fase preapertura, garantirà un importante risparmio verso i danni che un incompetente o la mancanza di professionalità potrebbero causare.

Andando avanti, si giunge al terzo step, un vero e proprio allenamento di resistenza.

Il mercato, al pari di altri contesti, premia la tenacia.

Le regole del marketing, infatti, si basano spesso su principi ben definiti come "ripetere il messaggio".

La storicità è un qualcosa che si acquisisce con il tempo. La storicità consente ad un'impresa di vendere i propri prodotti senza nemmeno pubblicizzarli e con poco sforzo.

Tuttavia, all'inizio raggiungere questo risultato appare molto difficile.

Il consumatore/cliente potrebbe infatti essere titubante davanti ad un prodotto di un'impresa neo costituita, pertanto necessiterà di tempo per abituarsi alla sua "esistenza".

Dopo un pò, anche il più scettico si sarà abituato a quel prodotto e lo riterrà normale e dotato di storicità, pertanto sarà tentato di provarlo se di suo interesse e nella sua disponibilità.

Quindi, se dopo pochi mesi dall'avviamento della propria impresa i ricavi non saranno quelli sperati, bisognerà resistere e in termini nautici, correggere l'assetto delle vele. Tenacia e perseveranza ripagano nel tempo.

 



Lo Studio Tributario Buildmark è specializzato nell'avviamento e nella gestione d'impresa. Il team di Professionisti di cui si avvale è in grado di assistere l'imprenditore a trecentosessanta gradi e per ogni necessità d'impresa.

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